Parlando durante una sessione dell'Assemblea municipale di Lisbona, Roseta ha dichiarato: "Siamo rigorosi e sinceri, ma dobbiamo anche essere umani". Dei 300 casi risolti, oltre 100 sono stati ritenuti vacanti, altri 100 sono stati sgomberati e poco più di 100 sono stati regolarizzati.
La discussione è stata sollecitata da una raccomandazione del partito Chega, che chiedeva l'identificazione e lo sgombero urgente delle case popolari occupate illegalmente, in modo che potessero essere messe a disposizione di coloro che erano in lista d'attesa. La proposta è stata respinta con i voti contrari di BE, Livre, PEV, PCP e PS e il sostegno di PSD, IL, MPT, Aliança, CDS-PP e Chega.
Roseta ha riconosciuto che molte delle occupazioni abusive riguardano famiglie che sono rimaste in proprietà senza contratti di locazione formali, spesso dopo la morte dell'inquilino originario. "Nella nostra città le case non si ereditano", ha chiarito.
Dei 700 casi irrisolti, 600 famiglie hanno già presentato la documentazione, consentendo al Comune di valutare la loro situazione caso per caso. "L'obiettivo è quello di sostenere coloro che ne hanno più bisogno", ha sottolineato Roseta, sottolineando che molti occupanti si trovano in condizioni di grave vulnerabilità sociale o non sono a conoscenza del sistema di assistenza abitativa.
I casi ammissibili alla regolarizzazione sono limitati a quelli stabiliti prima dell'ottobre 2021, la fine della pandemia COVID-19. Tutti i nuovi casi di occupazione illegale, che sono già più di 400, vengono immediatamente sgomberati.
La proposta di Chega, che mirava anche a bloccare qualsiasi futura legalizzazione di occupazioni non autorizzate, è stata criticata dal PS, che ha sostenuto che contraddiceva l'attuale approccio umanitario del Consiglio. Le tensioni tra PS e PSD sono esplose, con accuse di opportunismo politico e incoerenza.