Le misure attuate dagli ultimi governi portoghesi non sono state in grado di rispondere alla crisi dell'accesso agli alloggi nel Paese. Questa è la conclusione della Commissione Europea, che sostiene che il governo portoghese dovrebbe sviluppare una "nuova strategia abitativa", suggerendo diverse misure che hanno generato proteste nel mercato immobiliare. È il caso dei controlli sugli affitti e dei nuovi limiti agli alloggi locali, secondo un rapporto di idealista.
"Sebbene il Portogallo abbia l'ambizioso obiettivo di aumentare il patrimonio abitativo pubblico fino al 5% del totale degli alloggi entro il 2026 e di fornire sostegno per l'affitto o l'acquisto di alloggi ai gruppi e alle famiglie più vulnerabili, gli sforzi attuali potrebbero non essere sufficienti a fornire le necessarie soluzioni sistemiche e a breve termine", esordisce idealista a Bruxelles in un rapporto sul Paese pubblicato questa settimana.
La verità è che la costruzione di alloggi pubblici è stata lenta. "Il Portogallo ha uno stock di alloggi pubblici molto ridotto, inferiore al 2%, mentre nel 2022 gli alloggi sfitti, escluse le case stagionali e di vacanza, rappresentavano circa il 12% dello stock abitativo totale del Paese", sottolineano.
E Bruxelles afferma di nutrire "seri dubbi" sulla capacità del Portogallo di costruire i 26.000 alloggi finanziati dal Piano di ripresa e resilienza (RRP) entro giugno 2026. Miguel Pinto Luz, che tornerà a ricoprire la carica di Ministro delle Infrastrutture e degli Alloggi nel nuovo Governo costituzionale, continua a "credere" che gli alloggi del RRP rispetteranno le scadenze.