L'impegno di finanziamento per "Musa - Musealizzazione dei reperti archeologici del fondo del fiume Arade" è stato approvato mercoledì scorso dalla Commissione Regionale di Coordinamento e Sviluppo dell'Algarve(CCDR) nell'ambito del Programma Regionale Algarve2030 ed è previsto fino alla fine del 2027.

Il Centro Nazionale di Archeologia Nautica e Subacquea(CNANS) svolge un ruolo centrale nella ricerca, essendo responsabile di fornire il quadro scientifico e tecnico per il lavoro svolto sul fiume che attraversa i comuni dell'Algarve di Portimão, Lagoa e Silves.

Parlando con Lusa, il ricercatore e direttore del CNANS José Bettencourt ha dichiarato che il progetto mira a "garantire che le scoperte siano correttamente interpretate, conservate, valorizzate e presentate al pubblico".

Dagli anni '70 sono stati rimossi dal letto dell'Arade circa 3.000 oggetti di vario tipo, che vanno dalla preistoria dell'età del ferro al XX secolo.

Tra i reperti vi sono contenitori in ceramica utilizzati per il trasporto di merci nell'antichità, manufatti di uso quotidiano a bordo, strumenti di navigazione e resti di imbarcazioni in legno, che evidenziano l'importanza del fiume come via commerciale e culturale nel corso dei secoli.

"Musa ha due componenti essenziali, una delle quali è l'indagine dei resti che sono ancora sul fondo del fiume e l'altra è la valorizzazione sia dei resti che sono stati scoperti sia di quelli che saranno identificati e recuperati durante il lavoro archeologico", ha detto il ricercatore.

Secondo José Bettencourt, il progetto è di "importanza cruciale" perché l'intersezione del patrimonio culturale subacqueo già noto dell'Arade "dimostra che è unico nel Paese per la sua vasta diacronia".

"Abbiamo un po' di tutto ciò che faceva parte della vita quotidiana del passato legata al mare, ma anche al commercio marittimo", ha sottolineato.

Secondo il ricercatore, il progetto dovrebbe iniziare nell'ultimo trimestre dell'anno con un lavoro di ispezione geofisica, seguito dallo studio degli oggetti rimossi, dagli scavi e dai sondaggi nelle aree del fiume che "sono state identificate e hanno un alto potenziale, dove si svolgerà un lavoro più intensivo e sistematico".

José Bettencourt ha affermato che il progetto "fornirà ai ricercatori i mezzi per svolgere un lavoro archeologico più esaustivo di quanto sia mai stato possibile prima".

Allo stesso tempo, ha aggiunto, "è di ulteriore importanza, in quanto ci permette di agire con largo anticipo su eventuali lavori portuali, assicurandoci che non si scontrino, o si scontrino il meno possibile, con il patrimonio culturale subacqueo, evitando gli errori del passato".

Oltre alla ricerca e alla conservazione dei reperti del fiume Arade, il progetto prevede anche la creazione di spazi museali fisici e virtuali e di una riserva sottomarina visitabile, che permetterà al pubblico di vedere in loco parte del patrimonio archeologico sommerso.

Il progetto è promosso dai Comuni di Portimão e Lagoa e da Cultural Heritage e finanziato da fondi europei, con il supporto del CNANS.

Secondo il CCDR/Algarve, Musa avrà un modello di gestione sostenibile e collaborativo, che prevede fonti di finanziamento diversificate e partnership strategiche con vari enti.