A partire dal 1° ottobre, lo Stato inizierà a sovvenzionare le cure termali del 35%, fino a un massimo di 110 euro per utente, riporta il quotidiano economico ECO, citando un'ordinanza pubblicata giovedì 7 agosto sulla Gazzetta Ufficiale.
"Il contributo dello Stato è pari al 35% del prezzo delle cure termali, con un limite di 110 euro per ogni serie di cure termali. [...] Ogni cura termale deve avere una durata minima di 12 giorni e massima di 21 giorni", si legge nell'ordinanza pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, in cui si precisa che le cure devono essere prescritte dal Servizio sanitario nazionale(Ssn).
Consultazioni, trattamenti con vapore, doccia o immersione per condizioni come artrite reumatoide, rinite, asma, psoriasi, ipertensione, anemia, vulvovaginite e malattie psichiatriche sono alcuni dei trattamenti e delle condizioni che saranno ora sovvenzionati.
L'ordinanza stabilisce che il Governo stima di spendere fino a due milioni di euro all'anno per le cure termali sovvenzionate, che dovranno essere prescritte elettronicamente, preferibilmente in formato non cartaceo, attraverso i sistemi forniti da SPMS - Servizi Condivisi del Ministero della Salute (EPE).
L'Amministrazione Centrale del Sistema Sanitario "controlla l'attuazione del regime, assicurando il monitoraggio del numero di utenti, delle tipologie di cure termali e delle tecniche, nonché della spesa complessiva fatturata e della spesa per ASL prescrittrice".
La prescrizione delle cure termali sarà valutata annualmente, nel terzo trimestre di ogni anno, "alle condizioni che saranno definite con ordinanza", si legge ancora nell'ordinanza pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale.
Si ricorda che nel 2019 le cure termali prescritte dai centri sanitari sono tornate a essere sovvenzionate dallo Stato, dopo una pausa di alcuni anni, quando queste cure erano state sospese nel 2011 a causa del salvataggio finanziario del Paese.