Parlando con Lusa, Ana Logrado, medico che lavora con HuBB, ha spiegato che le nuove regole non risolveranno il problema dell'accesso al Ssn ed escluderanno i soggetti più vulnerabili della società, in particolare gli immigrati.

"Vengono individuate una serie di situazioni difficili per il Ssn e, a discapito di queste situazioni, si adottano misure che escludono attivamente alcune popolazioni, che vengono utilizzate come una sorta di capro espiatorio, con la giustificazione che, risolvendo questioni legate a popolazioni molto specifiche, si risolveranno i problemi del Ssn", ha detto la dottoressa.

"Quello che sta accadendo, con queste ordinanze, è che le persone che non hanno un permesso di soggiorno valido sono automaticamente escluse dalla possibilità di registrarsi per l'assistenza sanitaria di base", ha sottolineato il medico.

Entro dicembre era prevista la pubblicazione dei regolamenti per le norme che ora entrano in vigore, ma ciò non è avvenuto, il che "lascia spazio a ciascun tecnico che lavora in un'unità sanitaria di interpretare a modo suo ciò che è contenuto negli ordini", perché non ha ricevuto "istruzioni chiare".

"In questo momento, abbiamo persone che risiedono in Portogallo e che in precedenza avevano un permesso di soggiorno valido, ma che è scaduto, e che sono in attesa di essere chiamati dall'AIMA (Agenzia per l'Integrazione, la Migrazione e l'Asilo) per regolarizzare nuovamente il loro permesso di soggiorno" e sono impossibilitati ad accedere ai servizi.

In un comunicato, HuBB invita il governo a garantire che "nessuna decisione amministrativa comporti una discriminazione o una restrizione ingiustificata del diritto alla salute", auspicando, tra le altre cose, la salvaguardia dell'accesso a prescindere dallo status di ogni persona e il chiarimento delle norme.

L'HBB avverte inoltre di "rispettare la privacy degli utenti, impedendo la condivisione dei dati medici con gli enti responsabili delle decisioni di allontanamento e di rifiuto del visto".

Gli ordini che entrano in vigore prevedono che "i cittadini stranieri possano essere rimossi dall'elenco dei medici di famiglia se non hanno avuto un appuntamento negli ultimi cinque anni e questo rischio non si applica ai cittadini nazionali", ha aggiunto Ana Logrado, considerando questa misura una "violazione dei diritti costituzionali".

Secondo l'HuBB, "le misure stabilite dall'ordinanza n. 14830/2024 e dall'ordinanza n. 40/2025 introducono barriere amministrative che possono compromettere il diritto universale alla salute e aggravare l'esclusione delle popolazioni vulnerabili".

Pertanto, "dato l'impatto di queste misure, ne chiediamo l'abrogazione e un chiaro impegno a favore del diritto universale alla salute, indipendentemente dalla nazionalità o dallo status di residenza", ha aggiunto il collettivo.