Secondo i dati diffusi da Pordata - il database della Fondazione Francisco Manuel dos Santos - in occasione della Giornata mondiale dell'ambiente, il valore pro capite delle emissioni di gas serra ha raggiunto le cinque tonnellate di CO2 nel 2023.
Dietro solo a Malta (con 4,1 tonnellate) e alla Svezia (4,2 tonnellate), il Portogallo è il terzo Paese con le più basse emissioni di gas serra.
Il rapporto Pordata sottolinea anche la "significativa riduzione" di quasi la metà delle emissioni delle autovetture immatricolate in Portogallo, da 169 kg per chilometro nel 2000 a 90 kg per chilometro nel 2023.
Questa tendenza è comune alla maggior parte dei 27 Stati membri dell'UE, con il Portogallo che si colloca al 6° posto, dietro a Belgio, Paesi Bassi, Danimarca, Svezia e Finlandia.
Nonostante l'evoluzione positiva in relazione alle emissioni di gas a effetto serra, il rapporto sottolinea anche gli elevati livelli di emissioni di polveri sottili da parte dell'industria.
Nel 2022, anno a cui si riferiscono i dati più recenti, il Portogallo ha emesso 2,24 grammi di polveri sottili per ogni euro di ricchezza generata dall'industria; i principali responsabili sono le industrie chimiche e della carta.
"La quantità totale di polveri sottili emesse nell'atmosfera non può essere compensata dalla ricchezza generata dall'industria", si legge nel rapporto.
In relazione a questo indicatore, il Portogallo appare in fondo alla lista, con valori quasi 100 volte superiori a quelli della Germania, che figura al quarto posto.
Sempre in negativo, Pordata cita l'aumento dei rifiuti urbani, che sono raddoppiati dal 1995, con 5,6 milioni di tonnellate registrate nel 2023, una media di 1,4 chili per abitante.
Oltre a essere uno dei Paesi con il più alto valore pro capite di produzione di rifiuti urbani nel contesto dell'UE, il Portogallo è anche tra quelli che inviano la maggior parte dei rifiuti in discarica.
Questa è la destinazione del 54% dei rifiuti prodotti, mentre solo il 17% viene sottoposto a recupero organico, il 17% a recupero energetico e il 12% a recupero multimateriale.
Nel ritratto in occasione della Giornata Mondiale dell'Ambiente, i dati Pordata confermano il "chiaro modello di riscaldamento" della temperatura dell'aria dal 2000, sulla base delle registrazioni delle stazioni meteorologiche di Bragança, Castelo Branco, Lisbona, Beja e Funchal.
L'aumento maggiore della temperatura massima è stato registrato dalla stazione meteorologica di Bragança, con una differenza di quasi 3ºC rispetto al 1960, da 17,2ºC a 20,1ºC.
A Funchal, le temperature medie e minime hanno registrato differenze di oltre 2ºC nello stesso periodo, passando rispettivamente da 18,6ºC a 21,0ºC e da 15,5ºC a 18,1ºC.
In termini di configurazione e protezione del territorio, il Portogallo è uno dei Paesi dell'UE con la maggior quantità di terreno occupato da arbusti (17,5%) e uno dei Paesi con la minor quantità di terreno destinato alla produzione agricola (16,3%).
Solo il 22,4% della superficie è classificato come area protetta, il che lo rende il 12° Paese dell'UE con la più bassa percentuale di area terrestre protetta, ma il Portogallo si distingue positivamente nella protezione dell'area marina e potrebbe diventare, quest'anno, il Paese con la maggiore estensione di aree marittime protette.
Con le nuove aree del Parco Naturale Marino di Recife do Algarve - Pedra do Valado e la revisione del Parco Marino delle Azzorre, che entrerà in vigore a settembre, le aree marittime protette supereranno i 200 mila chilometri quadrati, circa il 19% del mare.
Per quanto riguarda le spiagge portoghesi, la stragrande maggioranza delle spiagge costiere ha una qualità dell'acqua eccellente, ma solo il 67% delle spiagge fluviali e lacustri soddisfa questo criterio.